È già utile avere un approccio strutturato per gli acquisti e mantenere aperte le opzioni. La collaborazione con un consulente o un’agenzia locale può aiutarla a identificare più fornitori potenziali e a far arrivare a destinazione i prodotti che ha appena acquistato.
L’Africa è il secondo continente più grande e anche il secondo più popolato del mondo, con circa 1,3 miliardi di persone. Sono pochi i Paesi da evitare. La maggior parte del continente è stabile, sicura e gli affari sono fiorenti. La classe media in crescita in Africa, per lo più situata nelle grandi città, ha un notevole potere d’acquisto.
L’Africa è ricca di risorse naturali, tra cui minerali, petrolio e prodotti agricoli. Paesi come la Nigeria e l’Angola sono grandi produttori di petrolio, mentre il Sudafrica è noto per la sua ricchezza mineraria, tra cui oro e diamanti. Il continente produce anche una parte significativa del cacao mondiale, con la Costa d’Avorio e il Ghana che sono i principali esportatori. L’approvvigionamento in Africa può fornire l’accesso a prodotti unici e molto richiesti, ma richiede anche di navigare in ambienti logistici e normativi complessi.
Gli acquisti in Africa implicano il rapporto con un’ampia gamma di fornitori, dalle grandi aziende alle piccole e medie imprese (PMI). L’Area di Libero Scambio Continentale Africana (AfCFTA), che entrerà in vigore nel 2021, mira a ridurre le barriere commerciali e ad aumentare il commercio intra-africano, riducendo potenzialmente i costi e aumentando l’accesso al mercato per gli acquirenti. Tuttavia, gli acquisti in Africa possono essere impegnativi a causa di problemi come i diversi standard di qualità, le fluttuazioni valutarie e le diverse pratiche commerciali nei vari Paesi.
Trovare fornitori affidabili in Africa può essere facilitato sfruttando le conoscenze e le reti locali. Organizzazioni come la Banca Africana di Sviluppo e varie associazioni di categoria forniscono risorse e supporto per l’identificazione e la verifica dei fornitori. Inoltre, stanno emergendo piattaforme digitali per mettere in contatto gli acquirenti con i fornitori africani. Ad esempio, TradeDepot e Twiga Foods offrono marketplace B2B che semplificano il processo di ricerca dei fornitori.
Sebbene l’Africa presenti opportunità significative per l’approvvigionamento e l’acquisto, è necessario affrontare sfide come l’infrastruttura inadeguata, l’instabilità politica e le differenze normative. Per avere successo, le aziende devono spesso investire nella costruzione di relazioni e nella comprensione dei contesti locali. D’altra parte, la popolazione giovane e in crescita del continente, l’urbanizzazione in aumento e la connettività internet in espansione offrono un enorme potenziale di crescita futura nelle attività di sourcing e approvvigionamento.
Prima di ordinare prodotti complessi o grandi quantità, si assicuri di controllare la fonte. Se non si reca personalmente sul posto, invii una persona di fiducia, preferibilmente che comprenda la lingua locale e conosca la situazione locale.
I dazi all’importazione possono limitare il vantaggio finanziario dell’approvvigionamento all’estero. E le formalità doganali possono aumentare ulteriormente i tempi di spedizione. Pertanto, verifichi in anticipo se il Paese da cui intende rifornirsi e i dazi applicabili.
La migliore preparazione per fare affari in qualsiasi Paese è visitarlo. In questo modo può sperimentare la cultura, controllare i negozi e costruire la sua rete di contatti.
Per quanto riguarda gli hotel, le ricerche dimostrano che se controlla queste piattaforme, nell’80% dei casi ha le tariffe più basse.
Se si occupa di sourcing passo dopo passo, non può sbagliare.
Passo 1
Cerchi di individuare in totale da 6 a 10 possibili fornitori e controlli i loro siti web. Si rivolga a loro con una richiesta generale per vedere se hanno i prodotti o i servizi di cui ha bisogno.
Passo 2
Sottoponga i suoi requisiti a un gruppo di tre-cinque fornitori selezionati e si assicuri di ottenere le giuste quotazioni comparabili per fare una scelta. Negozi con uno o due di loro per ottenere il risultato migliore.
Passo 3
Ora inizi a collaborare, assicurandosi di avere un processo di ordinazione efficiente e rischi limitati per quanto riguarda il controllo della qualità e la spedizione dei prodotti.
Innanzitutto, potrebbe dover pagare i dazi all’importazione o saldare l’IVA. Esistono determinate soglie per entrambi questi oneri, ad esempio quando importa nell’Unione Europea non deve pagare i dazi all’importazione per qualsiasi spedizione di valore inferiore a 150 euro.
Potrebbero esserci anche dei bari non finanziari, come certificazioni o approvazioni da ottenere. Soprattutto per gli alimenti, i cosmetici o i medicinali, questo potrebbe essere il caso. Lo verifichi in anticipo, anche prima di investire nel suo marketing.
Nei Paesi in via di sviluppo o più sviluppati, anche il costo del lavoro è sempre più alto, quindi non c’è più un vero affare.
D’altra parte, più un Paese è sviluppato, maggiore è la certezza delle consegne e maggiore è l’attenzione alla qualità.
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